Sviluppo e valutazione di nanoparticelle lipidiche

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Sviluppo e valutazione di nanoparticelle lipidiche, contenenti olio naturale di origine botanica per la protezione solare: caratteristiche, valutazione della permeazione cutanea e tossicità in vitro e in vivo

Development and Evaluation of Lipid Nanoparticles Containing Natural Botanical Oil for Sun Protection: Characterization and in vitro and in vivo Human Skin Permeation and Toxicity
Andréo-Filho N., Bim A.V.K., Kaneko T.M., Kitice N.A., · Haridass I.N., Abd E., Santos Lopes P., Thakur S.S., Parekh H.S., Roberts M.S., Grice J.E., Benson H.A.E., Leite-Silva V.R.

Abstract

L’uso di prodotti per la protezione solare è ampiamente promosso da scuole, agenzie governative e organizzazioni legate alla salute per ridurre al minimo le scottature e i danni alla pelle. In questo studio, sono state sviluppate nanoparticelle lipidiche solide stabili (SLN), contenenti ​​ octyl methoxycinnamate (OMC), filtro UV chimico.

 

In parallelo, sono state prodotte SLN stabili simili, in cui il 20% del contenuto di OMC è stato sostituito dall’olio botanico di Urucum (denominazione scientifica Bixa orellana, pianta di origine amazzonica). Quando questi SLN sono stati applicati sulla pelle di volontari umani, non sono stati osservati cambiamenti nelle vite di fluorescenza o nei rapporti redox dei fluorocromi cutanei endogeni, suggerendo che le formulazioni non hanno indotto risposte tossiche nella pelle. I test ex vivo (diffusione attraverso la pelle) non hanno mostrato alcuna penetrazione significativa. Gli studi in vitro hanno dimostrato che quando il 20% dell’OMC veniva sostituito dall’olio Urucum, non si assisteva ad alcuna riduzione del fattore di protezione solare della pelle (SPF), suggerendo che una diminuzione della quantità di filtro chimico in combinazione con un olio vegetale ricco di antiossidanti, come quello di Urucum, può essere un’alternativa valida per un’efficace protezione solare.

Sussiste una forte tendenza ad aumentare la sicurezza dei prodotti di protezione solare attraverso un ridotto uso di filtri UV chimici. Questo lavoro offre un supporto a questo tipo di approccio, producendo formulazioni con concentrazioni più basse di OMC, pur mantenendo il medesimo SPF. Sono necessari ulteriori studi di valutazione dell’SPF in vivo per valutare l’idoneità di queste formulazioni per uso umano.

Per saperne di più:

https://www.karger.com/Article/Abstract/481691