Cosmetici naturali: cosa riportano in etichetta e quali sono i loro plus

Cosmetici naturali: cosa riportano in etichetta e quali sono i loro plus 1500 550 Aideco
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Dallo skincare EcoCert al makeup vegano passando per l’haircare halal.

Non solo alimenti e integratori, anche il mercato dei cosmetici naturali è in rapida e costante crescita. Come riconoscerli? Hanno etichette ad hoc: il simbolo Kosher, il No Nickel e il Gluten Free sono, per esempio, tutti e tre sui toni del fucsia, il Cruelty Free, il Vegan, l’Organic e l’Halal su quelli del verde. Poi esiste la certificazione più conosciuta, la EcoCert. 

Cosa non deve contenere un cosmetico per essere considerato “eco”? Secondo la filosofia del “less is more” dalla sua formula devono essere assenti pesticidi, coloranti artificiali, materie prime di origine animale e ogm. Le piante utilizzate devono crescere in un ambiente protetto, lontano dalle sostanze nocive che servono per la coltivazione tradizionale. Infine, il numero di principi attivi ammessi è davvero ristretto.

EcoCert. Lasciare in posa per 5 minuti; risciacquare, aprendo le ciocche: N7 Maschera ristrutturante per capelli grossi, HairMed (22 euro). Una formula a base di estratto di malva, aloe vera e camomilla: Acqua Micellare Viso & Occhi, Salba (5,99 euro). Contiene il 99% ingredienti naturali tra cui il nettare Kniphofia e la pappa reale: La Crème Suprême, Melvita (53 euro).
 
EcoCert. Contiene olio di vinaccioli, di Rosa moschata, di jojoba, estratto di melograno e uva, vitamina E: Olio Viso, Ahura (28 euro). Con un’alta concentrazione salina dell’acqua del Mar Morto ed estratti di aloe, calendula e olio di girasole: Facial Renewal Peel, Ahawa (44 euro). Fondotinta-siero 2 in 1 con olio di dattero, macadamia e amido di riso Bio-Perfection, Lepo (32 euro).

Accanto a quelli biologici, esistono poi i sopracitaticosmetici kosher che seguono le regole seguite anche in ambito alimentare tra le quali quello di non contenere derivati di animali proibiti, derivati ematici, alcune parti del grasso animale, né latte e i cosmetici con certificazioni halal, ricercati (anche) dai musulmani, che garantiscono l’assenza di ingredienti di origine animale o di piante di specie protette. «I prodotti cosmetici halal, che negli ultimi anni hanno registrato un incremento mondiale di consumo che va dal 12 al 19-20%, contengono ingredienti che possono essere utilizzati dai musulmani ovvero che non contengano derivati del maiale, sangue o alcol etilico e rispettano la stessa filosofia che i fedeli hanno nei confronti dell’alimentazione», spiega il presidente di Aideco, Leonardo Celleno.