La pelle nelle varie razze umane cambia colore, ma cambia anche altro?

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II PARTE: LA PELLE NERA (scura)

In linea generale, non si evidenziano patologie cutanee specifiche della pelle nera. Ciò non toglie che molte reazioni cutanee su pelle nera possono essere accentuate o al contrario del tutto “inapparenti”, non facilmente evidenziabili e proprio per questo motivo, è necessario da parte del dermatologo, del medico generico o dell’operatore sanitario in generale, un diverso approccio diagnostico e terapeutico.In risposta agli stimoli dell’ambiente, la cute nera si comporta in modo diverso rispetto alle altre tipologie di pelle. Ad esempio possono insorgere reazioni e manifestazioni cliniche, come lesioni prevalentemente papulose, reazioni fibroblastiche più intense, tendenza all’ipercheratosi paracheratosica (ovvero un aumento dello spessore dello strato corneo) ed altre.

L’epidermide: lo strato corneo 

Anche se lo spessore medio dello strato corneo è identico nei soggetti bianchi e neri, lo strato corneo negroide è costituito da un maggior numero di stratificazioni cellulari ed è pertanto considerato come più compatto e più denso.Anche se la superficie dei corneociti è identica in tutte le etnie razziali dai soggetti bianchi a quelli neri ed orientali, si può affermare che la densità corneocitaria determina una maggiore coesione intercellulare di origine desmosomiale. Alcuni studi sperimentali suggeriscono che, nel soggetto nero, la coesione intercellulare, sia promossa dalla presenza di un contenuto di lipidi epidermici leggermente superiore a quello nel soggetto bianco. Inoltre, la desquamazione spontanea dello strato corneo nella razza negroide è 2,5 volte più rapida rispetto alla razza caucasica e alla razza asiatica. Infine, nei soggetti di pelle nera, generalmente l’idratazione degli strati superficiali è minore, fenomeno da correlare probabilmente al parametro elettrico “resistenza” di questa tipologia cutanea.

L’epidermide: l’apparato melanocitario

La pigmentazione cutanea (il colore che la pelle può assumere) è determinata dal sistema melanocitario. Il numero di melanociti in tutti i tipi di pelle è identico e l’unica differenza biologica tra pelle bianca e pelle nera è che quest’ultima possiede una più importante e particolare capacità di produrre e distribuire il pigmento melanico.Nei soggetti di cute nera, i melanociti producono melanosomi più grandi (800 nm) e dispersi singolarmente nel citoplasma dei cheratinociti, non sono degradati e arrivano intatti allo strato corneo. Inoltre tali melanociti producono eumelanina associata ad una quota di feomelanina. La pelle scura inoltre è più esposta a fenomeni di ipo o iperpigmentazione post-infiammatoria. Invece, nei soggetti di cute bianca, i melanosomi sono più piccoli (400 nm) e riuniti in gruppi all’interno dei cheratinociti e vengono degradati nello strato superficiale dell’epidermide. Non c’è dunque differenza nel numero dei melanociti per unità cutanea tra pelle nera e bianca, mentre invece la differenza si basa sul tipo e numero di melanosomi prodotto e sulla loro distribuzione nei cheratinociti (dalla distribuzione del pigmento in tutti gli strati dell’epidermide fino al corneo, alla produzione significativa di eumelanina). Nella razza negroide, i granuli di melanina sono presenti nella parte alta del derma mentre nella razza caucasica questo si osserva raramente.

Il colore della pelle umana spesso si modifica anche in base al sesso. Infatti, sembra che le donne in generale presentino una colorazione più chiara rispetto agli uomini.
La diversità di colorazione potrebbe risiedere principalmente nelle differenti concentrazioni di emoglobina, come nel caso della razza caucasica, di pigmento melanico, come nel caso della razza negroide oppure di entrambi, come nel caso della razza orientale (cinese e vietnamita). La presenza di una grande quantità di granuli di melanina può essere considerata responsabile dell’aspetto relativamente secco della pelle nera, con presenza di una più fine desquamazione.

Il derma: alcune peculiarità della pelle nera

La pelle dei soggetti di cute nera tende a produrre spesso cheloidi e cicatrici ipertrofiche. Questa caratteristica è geneticamente predisposta ed ereditaria e non è una caratteristica etnica o razziale. Le ricerche attuali sul collagene non hanno messo in evidenza differenze sulla formazione di fibroblasti nella pelle nera, o nelle risposte alle linfochine/monochine e nella capacità di produrre collagene. E’ del tutto probabile che la capacità dei fibroblasti ad essere stimolati, a replicarsi ed a produrre collagene, sia geneticamente controllata.