La pelle nelle varie razze umane cambia colore, ma cambia anche altro?

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III PARTE: ANNESSI CUTANEI E DIVERSITÁ RAZZIALI


Le ghiandole sudoripare (eccrine, apocrine) e le ghiandole sebacee

Le ghiandole sudoripare eccrine sono distribuite su tutta la superficie cutanea dell’essere umano ed in ogni individuo, le variazioni nel numero delle ghiandole sembrano non essere legate a fattori razziali ma a fattori ambientali, in particolare quelli climatici. Inoltre, sembra non ci siano sostanziali differenze tra l’attività sudoripare di soggetti di cute bianca e nera.

Anche la sudorazione non sembra essere correlata a differenze etniche o somatiche, ma alle variazioni di temperatura verso il caldo. Secondo alcuni autori, potrebbe esistere una relazione tra la pigmentazione cutanea e l’aumentata sudorazione, dovuta alla maggiore capacità di assorbire calore della pelle nera rispetto a quella bianca, tuttavia tale ipotesi non è stata confermata. Sembra accertato che i neri africani hanno forse il doppio di ghiandole eccrine funzionanti rispetto alla loro controparte americana, il che rappresenta un adattamento di acclimatazione piuttosto che di differenze di struttura cutanea Riguardo le ghiandole sudoripare apocrine, queste sono presenti nelle regioni ascellari, inguinali, pubiche, periombelicali, perianali e nel canale uditivo esterno. Le ghiandole apocrine sono in numero ed in grandezza variabile a seconda del soggetto ma non a seconda della razza. In riferimento alle ghiandole sebacee, nei soggetti di cute nera, poiché in realtà sono il sesso e l’età ad influenzare la loro forma e grandezza, non si può affermare che esistano vere differenze rispetto alle ghiandole sebacee nei soggetti di cute bianca.

I capelli e le unghie

Al contrario di altre strutture, la diversità tra i capelli di razza caucasica, orientale e negroide è fortemente rappresentata, oltre che dal colore, dalla forma del capello, determinata dalla sezione di taglio del follicolo pilifero.Nella razza orientale e caucasica, la sezione di taglio è arrotondata e il fusto pilifero è dritto o rigido mentre nella razza negroide è ellittica o appiattita ed il capello si presenta “crespo”. Dunque è la forma del follicolo pilifero a determinare la conformazione del capello e la sua sezione di taglio. Nei soggetti neri, la forma “crespa” del capello è determinata da un follicolo pilifero incurvato ma anche elicoidale, a spirale. Nei soggetti orientali è data da un follicolo pilifero completamente dritto mentre nei soggetti bianchi è data da un follicolo pilifero con una forma intermedia. Il capello “crespo” è più fragile e si spezza facilmente, poiché si osserva una debole coesione delle cellule corticali. Le proprietà chimiche e fisiche del capello sono le stesse nei bianchi e nei neri, ma logicamente trattare un capello con tale struttura risulta molto più problematico (dalle difficoltà di styling alla complicazione nel mantenerli “sotto controllo”). Sono note quattro forme principali di fibre del capello: dritta, ondulata, elicoidale o a spirale. Nella razza caucasica, la forma dei capelli mostra ampie variazioni, anche se i capelli sono prevalentemente lunghi, dritti, ondulati o elicoidali.I soggetti di razza negroide sembrano avere meno peli sul corpo per unità di superficie: la barba è di solito più rada e in sede toracica la peluria è diminuita e questo sembra dovuto a fattori genetici responsabili delle notevoli diversità delle caratteristiche dei capelli, in particolare dell’indice di crescita.Relativamente alle unghie, sia nei soggetti neri che in quelli bianchi sembrano identiche, anche se nel primo si possono osservare spesso strie pigmentarie lineari, ma non legate ad una specifica patologia. Significative differenze sono state riscontrate nel loro contenuto in azoto, senza apparenti conseguenze.

Fisiologia e funzioni: resistenza cutanea, termoregolazione ed assorbimento percutaneo

Le differenze morfologiche della pelle nera comportano particolarità funzionali. La resistenza elettrica cutanea del soggetto nero è maggiore rispetto a quella del soggetto bianco. Nella termoregolazione sono in gioco due meccanismi principali: la sudorazione (di cui si è già detto precedentemente) e la vasomotricità cutanea.Nel soggetto di pelle nera sembra comunque esistere una reattività differente dei vasi sanguigni. La perspiratio insensibilis aumenta con la temperatura cutanea allo stesso modo nei due tipi di pelle ma, a diverse temperature, è significativamente più elevata nei campioni di pelle nera. In genere, la cute bianca è più permeabile della cute nera a certi composti chimici, a causa di una differenza del metabolismo del prodotto assorbito nei due tipi o a causa di una differenza della capacità di fissazione allo strato corneo del prodotto sulle pelli chiare e pigmentate ma anche perché la proprietà di barriera cutanea è legata alla compattezza dello strato corneo e anche per questo motivo la pelle nera risulta meno permeabile.