La cellulite

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V PARTE: METODICHE DI VALUTAZIONE

Esistono numerose metodiche di valutazione per la cellulite.In medicina estetica, la diagnosi viene formulata con un approccio clinico che, attraverso la visita medica, propone un’indagine anamnestica generale e mirata alla domanda ed una serie di valutazioni morfologiche e funzionali (psicologica, morfo-antropometrica, posturale, della capacità fisica, angiologia, degli arti inferiori, ecografica dell’ipoderma, cutanea, ematochimica) che permette nel contesto di un’analisi globale, oltre ad una diagnosi più precisa, di formulare un progetto preventivo generale e distrettuale e di precisare al meglio le possibili modalità correttive del disagio evidenziato.

L’esame anamnestico è condotto secondo la tradizione, prestando attenzione particolare riguardo alla raccolta dei dati sulle abitudini di vita. Si indaga sulle abitudini alimentari, sulla storia ponderale, sulla pratica del fumo, sull’assunzione di farmaci e di sostanze stupefacenti; sul tipo, intensità, sede e frequenza settimanale delle pratiche sportive svolte, sulla sfera psichica e sui fattori socio ambientali (umore, sonno, memoria, concentrazione, associazione ideativi, stimoli e attività sessuale, qualità ed inserimento nel sociale e nel lavoro). Particolare attenzione dovrà venir posta all’accertamento di una situazione di stasi e/o insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, valutando la presenza e l’intensità dei seguenti sintomi:

  • edema malleolare;
  • senso di pesantezza agli arti inferiori;
  • parestesie (e/o bruciori);
  • crampi diurni;
  • crampi notturni;
  • teleangectasie;
  • varici.

L’esame obiettivo ripercorre l’iter medico classico con le consuete valutazioni strumentali di una visita internistica. Si prendono, pertanto, in considerazione l’apparato cardiocircolatorio il sistema digerente, l’apparato respiratorio, il sistema nervoso ed il sensorio, il sistema urogenitale, l’apparato cutaneo. Tutte queste valutazioni sono condotte con particolare riguardo ed attenzione all’apparato coinvolto nell’inestetismo denunciato.

La valutazione psicologica consiste in un colloquio con il paziente che permette di conoscere la risposta emotiva procurata dall’eventuale inestetismo in esame, evidenziando anche i riflessi socio ambientali che tale situazione genera, attraverso l’analisi dei sintomi psico-affettivi quali depressione, ansia, irritabilità, cambiamenti dell’umore, isolamento sociale, aumento della sensazione di fame. Questo permette di definire il profilo psicologico del soggetto.

Le valutazioni morfo-antropometriche prendono in considerazione l’esistenza di eventuali eccessi ponderali assoluti, di eccessi adiposi, di carenze muscolari, valutando anche i rapporti e gli assetti ossei al fine di stabilire i target ponderali o i trattamenti localizzati. Partendo dal riscontro del peso corporeo e della statura si calcola il BMI (Body Mass Index -. Indice di Massa Corporea = Peso/altezza al quadrato). Si passa poi alla valutazione del somatotipo, l’habitus (androide o ginoide) e del trofismo muscolare del soggetto per arrivare alla valutazione della plicometria o impedenziometria che permettono di valutare i rapporti tra massa magra, massa grassa, contenuto totale di acqua, metabolismo basale, il peso desiderabile e tanti altri parametri.

Vengono effettuate successivamente le valutazioni posturali. Si verificano eventuali asimmetrie del tronco e del rachide; si ricercano possibili scoliosi; si valutano l’allineamento e la simmetria della linea delle spalle, dell’angolo inferiore delle scapole, delle creste iliache, delle pieghe glutee e poplitee, l’eventuale valgismo o varismo delle ginocchia, l’ipercifosi dorsale e l’iperlordosi lombare. Con l’ausilio del podoscopio è possibile verificare il corretto appoggio plantare che, se alterato (cavismo o piattismo), determinerà nella fase dinamica del movimento un malfunzionamento del circolo di ritorno. Si prende atto, con tali valutazioni, della possibilità dell’individuo a svolgere attività fisica al fine di stabilire il tipo e l’intensità di esercizio fisico utile a migliorare la performance fisica (valutazione della capacità fisica).

Un’altra valutazione è quella angiologia degli arti inferiori nella quale si prende in considerazione la funzionalità del sistema circolatorio periferico valutando prevalentemente il sistema venoso e linfatico degli arti inferiori.Dopo aver preso in considerazione la clinica riferita (senso di pesantezza, fatica, parestesie, gonfiori, crampi a riposo e/ notturni), si passa all’ispezione e alla palpazione.

L’ispezione permette di determinare la presenza di discromie, teleangectasie, microvarici o varici, distrofie degli annessi cutanei, edemi, mentre la palpazioni permette di determinare il senso di pastosità, la positività al segno della fovea e la reazione dolorosa al pinzamento dei tessuti alla pressione.
L’esame Doppler completerà l’indagine valutando la continenza del circolo venoso. Si effettua un esame ecografico dell’ipoderma in zone standardizzate (regione trocanterica, sottotrocanterica, glutea, sottoglutea, interna del ginocchio, premalleolare esterna ed interna), al fine di distinguere l’Adiposità Distrettuale localizzata (AD) in eccesso dalla Pannicolopatia Edemato-Fibro-Sclerotica (PEFS) nei suoi stadi evolutivi, al fine di consentire la scelta di interventi correttivi medici e/o fisioterapici mirati.

Anche gli esami ematochimici sono utili a dare un quadro dello stato generale e dell’ influenza di fattori implicati nel processo di invecchiamento e di adattamento dell’organismo a condizioni stressanti, che solitamente precede nel tempo le manifestazioni cliniche più eclatanti della macroflebopatia cronica da stasi.