La cellulite

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II PARTE: EZIOPATOGENESI

Per alcuni autori, tra cui l’ italiano Curri, il primum movens della pannicolopatia edemato-fibrosclerotica risiederebbe in un difetto circolatorio dei vasi settali che porta prima ad uno stato edematoso , poi ad una sclerosi dei setti ed infine ad un alterato metabolismo dei lipociti (Curri,1990).  Per altri autori si tratterebbe di una risposta trofica dell’ adipocita a stimoli endocrini e/o neuro endocrini e i danni vascolari, l’edema e la fibrosi, sarebbero causati dalla compressione dovuta all’ ipertrofia  stessa del lobulo (Frayn, 1989).

 

Esistono sicuramente fattori predisponenti di tipo costituzionale e genetico legati alla razza e alla familiarità. Spesso la predisposizione alla cellulite si trasmette di madre in figlia, esprimendosi come una maggiore sensibilità ormonale e una maggiore fragilità della microcircolazione sanguigna negli arti inferiori. La donna mediterranea è caratterizzata da una conformazione “a pera” (ginoide); questo morfotipo presenta una volumetria eccedente del bacino che può essere dovuta a quattro diverse condizioni strutturali:

  • alterazione del preesistente Habitus ginoide,dovuta ad un’impostazione ossea ereditata;
  • ipotonia muscolare dei glutei,detta anche falsa cellulite;
  • adiposità localizzata,accumulo di tessuto adiposo normale e non cellulitico che va trattato solo se in eccesso;
  • pannicolopatia edemato-fibrosclerotica con microangiopatia del connettivo sottocutaneo ad evoluzione sclerotica.

Ritenzione idrica, aumento della permeabilità capillare, alterazione del metabolismo dei mucopolisaccaridi, sono direttamente imputabili all’azione sia degli ormoni sessuali che di quelli surrenalici, tiroidei e pancreatici. 
Esistono altri fattori che possono influenzare la cellulite come la sedentarietà o l’inattività fisica che spesso sono associate ad un aumento di peso corporeo, ad un rallentamento circolatorio, generale o distrettuale, degli arti inferiori. Fattori determinanti sono quelli di tipo ormonale, quali ormoni sessuali, tiroidei e surrenalici. Gli ormoni sessuali femminili sono stati presi in particolare considerazione come possibili cause della cellulite, tanto più che questa patologia colpisce maggiormente le donne e non si manifesta prima della pubertà. In particolare è stato evidenziato che gli estrogeni, ed anche gli estroprogestinici, assunti per periodi lunghi, a scopo anticoncezionale,  provocano un rilasciamento della parete muscolare dei vasi sanguigni ed un aumento della loro permeabilità, facilitando la fuoriuscita di liquidi e la ritenzione di acqua e sali minerali nei tessuti (edema), caratteristica dei primi stadi di insorgenza della cellulite. Inoltre, tutte le donne lamentano gonfiore e pesantezza (soprattutto alle gambe) in corrispondenza dell’ovulazione e qualche giorno prima dell’inizio delle mestruazioni, esattamente in corrispondenza delle punte massime di secrezione degli estrogeni. Anche in gravidanza si ha un forte innalzamento di estrogeni (lento fino alla dodicesima settimana più rapido in seguito), che associato all’aumento di peso corporeo, rallenta la circolazione sanguigna e favorisce la trasudazione di liquidi. Alterazioni della funzionalità surrenalica provocano invece una aumentata disponibilità di glicidi, che, per via indiretta, favoriscono la sintesi di grassi in determinati distretti; mentre l’ipotiroidismo determina un rallentamento del metabolismo degli zuccheri ed una tendenza alla ritenzione idrica. Numerosi altri fattori esterni possono poi contribuire alla comparsa o all’aggravamento della patologia cellulitica quali:

  • cattive abitudini alimentari, come l’abuso di alcolici e di sale o il consumo eccessivo di cibi contenenti glicidi, che possono favorire l’insorgenza della cellulite, soprattutto in particolari fasi della vita, come la pubertà e la menopausa; 
  • un’alimentazione scorretta, alla quale come aggravanti possono associarsi la eccessiva sedentarietà, il fumo, il mantenere posizioni sbagliate del corpo durante lo studio o il lavoro, e anche la cattiva abitudine di indossare abiti troppo stretti o scarpe scomode; 
  • l’insufficienza venosa e linfatica degli arti inferiori è sicuramente un fattore determinante nel provocare la stasi sanguigna e il conseguente accumulo di liquidi nei tessuti;
  • i difetti osteo-articolari, come iperlordosi lombare, valgismo e piedi piatti, i quali determinano difetti di postura, che si ripercuotono in modo negativo sul funzionamento del circolo venoso; 
  • l’assunzione incontrollata di farmaci come tranquillanti, contraccettivi orali ed analgesici che può peggiorare la ritenzione idrica.

Fattori predisponenti o aggravanti la patologia cellulitica.

  • Genetico-costituzionali (razza, ereditarietà, “predisposizione” familiare)
  • Iperestrogenismo (costituzione, gravidanza)
  • Iperproduzione surrenalica
  • Ipotiroitismo
  • Iperprolattinemia
  • Cattive abitudini alimentari, sedentarietà
  • Insufficienza circolatoria degli arti inferiori
  • Abuso di farmaci (contraccettivi, analgesici)
  • Problemi ginecologici (infiammazioni, cisti ovariche)