La cellulite

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III PARTE: Pannicolopatia edemato – fibrosclerotica e Adiposità distrettuale

In occasione del sesto Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica nel 1982 Binazzi, Ribuffo, Mian, Carlesimo, Calmieri, Cimenti, Curri, Merlen, hanno chiarito gli aspetti della ricerca fondamentale di questa entità clinica inestetica nella quale bisogna distinguere l’Adiposità Distrettuale (AD) dalla Pannicolopatia Edemato-FibroSclerotica (PEFS).

 

Spetta soprattutto a Curri il merito di aver proseguito poi negli ultimi anni gli studi dal punto di vista istopatologico e clinico.Adiposità distrettuale e pannicolopatia edemato-fibrosclerotica sono due situazioni inestetiche che riconoscono eziologie diverse e richiedono perciò dei trattamenti correttivi e terapeutici diversi. E’ quindi fondamentale fare una diagnosi differenziale sul piano clinico-strumentale, prima di procedere ad eventuali trattamenti. Con il termine di AD, si indicano delle zone del corpo maschile o femminile dove il tessuto adiposo è presente in maggior quantità per una riduzione dell’attività lipolitica ad opera degli ormoni sessuali.

Le zone di AD nel sesso femminile sono individuabili a livello dei glutei, dell’addome, dei fianchi, della faccia supero esterna della coscia e del ginocchio.Si parla di AD quando l’accumulo abnorme di tessuto adiposo riguarda adipociti normali per forma e funzioni. Possiamo distinguere tre tipi di adiposità:

  • ipertrofica,ove le dimensione degli adipociti sono aumentate;
  • iperplastica, ove il numero degli adipociti è aumentato;
  • mista, ove sono presenti entrambe le adiposità.

L’adiposità iperplastica è prevalente nell’ infanzia mentre quella ipertrofica nell’età adulta.
La zona più soggetta ad adiposità è la regione supero-laterale delle cosce ove il pannicolo è formato da tre strati sovrapposti, separati da tralci connettivali paralleli alla superficie: lo strato superiore è formato da lobuli più grandi, separati da connettivo(retinacoli). Questi possono essere apprezzati con la palpazione profonda e vengono chiamate “papille adipose” e danno al tatto la sensazione di piccole emisfere più o meno stipate. Nel sesso maschile i lobuli sono più piccoli e lo strato superiore è molto meno spesso.

Il trattamento locale della AD prevede interventi lipolitici ed interventi lipoclasici. Il trattamento lipolitico potrà dare risultati solo sulle adiposità ipertrofiche o sul trattamento iniziale di quelle miste e questo per la particolare tendenza che ha l’adipocita a mantenere costante il proprio volume.L’ azione lipolitica porterà a diminuizione dell’ adiposità ipertrofica o mista fino al volume normale dell’ adipocita, riduzioni ulteriori avranno solo un risultato transitorio e scompariranno alla sospensione dell’azione lipolitica. Il trattamento sarà lipoclasico nel caso di una adiposità iperplastica.La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica, è un’affezione degenerativa a carattere evolutivo del tessuto adiposo, dovuta inizialmente ad alterazioni del microcircolo. Deriva da un’alterazione del derma e dell’ipoderma; in condizioni ottimali, le cellule adipose (adipociti) normalmente presenti nel tessuto sottocutaneo funzionano da riserva di energia per l’organismo. In caso di stasi del circolo venoso, questa “riserva” diventa difficile da utilizzare, si accumula fino a comprimere i capillari sanguigni, già fragili, che iniziano a trasudare plasma dalle loro pareti divenute porose. Il plasma si infiltra fra le cellule, con il tempo provoca un’ infiammazione del tessuto adiposo con formazione di fibrosi dei tessuti sottocutanei: i capillari vengono ulteriormente compressi ed il drenaggio dei liquidi in eccesso si fa sempre più difficile. Si innesca quindi un “circolo vizioso” che autoalimenta questa patologia. Il rallentamento del flusso a carico dei microvasi del tessuto connettivo sottocutaneo comporta un’alterazione distrettuale dei rapporti microvascolo-tessutali degli arti inferiori con successiva stasi capillaro-venulare e difficoltà del ritorno venoso.Va ricordato che la netta distinzione tra PEFS e AD è senz’ altro utile ai fini diagnostici e di prevenzione ma bisogna tener presente che nella pratica clinica i quadri di maggior riscontro sono quelli misti, dovuti cioè ad alterazione del microcircolo e ad un accumulo eccessivo di tessuto adiposo. Importante sarà una attenta valutazione, oltre che clinica anche strumentale (ecografia, doppler,…), che potrà suggerire la scelta da compiere per la terapia più indicata.