Cuoio capelluto e capelli: fisiologia, problemi comuni e cosmetologia

Cuoio capelluto e capelli: fisiologia, problemi comuni e cosmetologia 1500 550 Aideco
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I PARTE: IL CUOIO CAPELLUTO  UNA “PARTICOLARE” AREA CUTANEA

I capelli  ed il loro trattamento sono da sempre simbolo di seduzione, fierezza, vanità, bellezza; di conseguenza sono oggetto di attenti studi cosmetologici. La cosiddetta tricologia è un ambito particolarmente sensibile alle richieste dettate dalla moda,  dal costume, dagli atteggiamenti sociali, ma  è anche un settore in continua evoluzione ad alta innovazione e continua ricerca tecnico-scientifica.

Sul cuoio capelluto dopo la nascita i peli “lanugo” vengono sistematicamente rimpiazzati dai cosiddetti “peli terminali” i veri e propri capelli, che con il tempo diventano sempre più lunghi e di più  grandi dimensioni. Tutta la superficie cutanea è ricoperta da peli ad esclusione del palmo delle mani e della pianta dei piedi. Il cuoio capelluto presenta una grande quantità di follicoli piliferi, circa 1135 x cm2 alla nascita, circa 635 x cm2  a 30 anni, circa 415 per cm2 a 60 anni.

La pelle è l’organo più grande del corpo umano. Riveste e protegge l’organismo ed in corrispondenza degli orifizi, si continua con le mucose attraverso zone di transizione definite semimucose o pseudo mucose. Per meglio comprendere la particolare area del cuoio capelluto  è necessario prendere in considerazione i principali aspetti di fisiologia cutanea: cenni di istologia dell’epidermide e degli annessi cutanei; cenni di fisiologia per i processi di cheratinizzazione, melanogenesi, secrezione sebacea, secrezione sudorale; cenni di fisiologia dei peli ed ovviamente dei capelli.

I cheratinociti sono le cellule più numerose dell’epidermide. Sono le strutture deputate alla sintesi della cheratina, una proteina fibrosa che costituisce, oltre all’epidermide, i capelli e le unghie.  Il TURN OVER CELLULARE EPIDERMICO (CHERATINIZZAZIONE) è il processo di maturazione/migrazione che regola la nascita, la crescita ed il distacco dei cheratinociti dallo strato  basale al corneo e la desquamazione corrisponde  al processo finale.Durante il processo di cheratinizzazione vengono prodotti i LIPIDI EPIDERMICI (composti genericamente da colesterolo, ceramidi, acidi grassi liberi) che formano il cemento legante i corneociti (modello dei mattoni e del cemento) ed entrano a far parte della composizione del film idrolipidico. I lipidi epidermici sono sostanze molto importanti non solo per la coesione ma in generale  per il mantenimento della corretta fisiologia della pelle.Il sebo è invece il prodotto della ghiandole sebacee. Queste strutture sono più sviluppate nelle cosiddette aree “seborroiche”come il cuoio capelluto, la fronte, il naso, i solchi naso-genieni, i solchi retroauricolari, la regione sternale e la regione interscapolare.

La loro attività è sottoposta all’influsso degli ormoni sessuali e per questo iniziano a “funzionare” solo alla pubertà.  Il sebo costituisce  la maggior parte del film idrolipidico.

  • trigliceridi ed acidi grassi liberi  (57,6%)
  • cere (26%)
  • squalene e paraffina (12%)
  • colesterolo (4%)
  • detriti cellulari

Dall’unione tra le sostanze grasse  (SEBO, LIPIDI EPIDERMICI) e le sostanze acquose (SUDORAZIONE E  PERSPIRATIO INSENSIBILIS) si forma il FILM IDROLIPIDICO la prima vera barriera protettiva della pelle, una vera e propria emulsione naturale per pelle.Questo importante costituente è in prima linea nel mantenimento della corretta fisiologia cutanea, è come se fosse il vero primo strato epidermico. Un suo danneggiamento (sia nella fase idrica che in quella lipidica) determina un aumento della perdita d’acqua transcutanea (TEWL – Trans Epidermal Water Loss).

Durante il suo progressivo disfacimento lo strato corneo libera negli interstizi anche l’NMF -Natural Moisturizing Factor, il Fattore Naturale di Idratazione. È costituito da svariate sostanze igroscopiche e idrosolubili e per questo riveste un ruolo molto importante nell’idratazione cutanea, tanto che una sua carenza implica  una perdita idrica nel corneo stimata attorno al 25% ed una riduzione di elasticità del 66%.

 Il livello di idratazione della pelle dipende anche dall’integrità della struttura epidemica, ovvero dalla sua equilibrata citoarchitettura. Maggiormente sarà danneggiata, più alto sarà il livello di disidratazione.Non si può dimenticare quanto l’esposizione solare possa danneggiare sia i capelli che il cuoio capelluto. Infatti spesso non si considera adeguatamente che, nonostante la presenza dei capelli, il cuoio capelluto è esposto al sole in modo eccessivo. Se poi è presente il problema dell’alopecia androgenetica (sia nell’uomo che nella donna) il rischio di danno da esposizione solare è altissimo. Assumono dunque notevole importanza i prodotti di protezione solare specifici per i capelli e soprattutto per il cuoio capelluto. Questi prodotti, per ovvi motivi (differenze formulative per un’applicazione così particolare) dovrebbero essere utilizzati frequentemente, soprattutto nei periodi nei si prevede un’eccessiva esposizione UV (non solo in spiaggia, ma anche sulle piste da sci…, non dimenticando il cappello).