La detersione del cuoio capelluto

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detersione cuoio capelluto

LO SHAMPOO COME STRUMENTO PRIMARIO

Lo shampoo è un compendio fondamentale per la salute e la bellezza dei capelli. Inoltre svolge un ruolo primario per la pulizia ed il rispetto del cuoio capelluto, uno speciale “tipo di pelle” che accoglie e regola la vita della capigliatura. Dal suo stato di salute dipendono infatti molti parametri e mantenere il cuoio capelluto in buono stato è fondamentale per limitare la possibile insorgenza di patologie o alterazioni che possono manifestarsi su un’area cutanea così particolare… dermatite seborroica, seborrea, eczemi, dermatiti da contatto o altre patologie dermatologiche, a cui la “forfora” spesso può facilmente associarsi sono gli esempi più frequenti.

Il prodotto cosmetico che maggiormente deve interagire con la fisiologia di capelli e cuoio capelluto, sia per frequenza d’uso che per funzione, è quindi lo shampoo, prodotto cosmetico imprescindibile, da scegliere in base alle diverse tipologie, livello di gradimento individuale, funzione specifica. 

Compito della detersione, anche per capelli e cuoio capelluto, è di rimuovere il cosiddetto “sporco” rispettando la salute del distretto con cui va ad interagire.

Questo può avere due diverse origini:

  • esogeno: così definito perché derivante dall’ambiente circostante
  • endogeno: fondamentalmente composto da detriti cellulari e secrezione cutanee (come sebo, sudore).

Per le sue caratteristiche chimico-fisiche, lo sporco in generale è considerabile come un’entità “a base grassa”.

Il detergente ideale, quindi anche uno shampoo, deve:

  • Rispettare il più possibile il film idrolipidico di protezione dei capelli e del cuoio capelluto
  • Rimuovere efficacemente lo sporco sia esogeno che endogeno
  • Aiutare il ripristino del pH ideale, diverso sul cuoio capelluto rispetto alla cute corporea
  • Migliorare l’idratazione e la protezione cutanea
  • Svolgere funzioni specifiche quando richieste
  • Infine, ma non per importanza, non indurre fenomeni di irritazione e/o sensibilizzazione

Il substrato su cui anche lo shampoo interviene è da un lato la superficie cutanea (in questo caso il cuoio capelluto), dall’altro il fusto del capello. In entrambi i casi interagisce quindi con la prima importante barriera protettiva: “il film idrolipidico”. È il prezioso insieme di acqua e lipidi, autoproduzione cutanea, che copre la superficie della pelle e dei capelli, svolgendo un importante ruolo di protezione e di mantenimento dell’omeostasi cutanea e dei fusti capillari.

Il film idrolipidico è come un’emulsione naturale e risulta composto essenzialmente da:

– Costituenti del sebo e lipidi epidermici (fase grassa)

– Sostanze acquose derivanti da sudorazione e traspirazione (fase acquosa)

– Detriti cellulari

– Sostanze di derivazione batterica

– Sostanze esogene dall’ambiente circostante che si inglobano in questa miscela.

Una pelle sana mantiene ottimale l’equilibrio tra acqua e lipidi di questa pellicola, consentendo di equilibrare i corretti livelli di idratazione ed al tempo stesso la giusta presenza di sostanze emollienti che conferisce elasticità, morbidezza e nel caso dei capelli pettinabilità e lucentezza.

COME È FATTO UNO SHAMPOO

La base di uno shampoo è costituita principalmente da ACQUA e TENSIOATTIVI.

I tensioattivi sono sostanze dotate di proprietà detergenti, emulsionanti, schiumogene, bagnanti e solubilizzanti, aventi una doppia affinità idrofila-lipofila, ed il conseguente potere di abbassare la “tensione superficiale” di un liquido, come è il caso dell’acqua quando in miscela con una sostanza grassa.

I tensioattivi, in generale, si possono classificare come:

  • ANIONICI: principali rappresentanti di questa classe sono i saponi, cioè sali d’acidi carbossilici di tipo alcalino o d’ammonio o di etanolammine; presentano una carica negativa.
  • CATIONICI: come ammine, ammonio quaternario, altri derivati dell’azoto, che presentano una carica positiva.
  • ANFOTERI (O ANFIONICI): anche definiti “zwitterioni”, si comportano cometensioattivicationici in ambiente acido o anionici in ambiente alcalino.

Alcuni esempi sono la cocco-ammidopropil-betaina, la dodecil-betaina, la lecitina e gli acidi amminocarbossilici.

  • NON IONICI: con testa idrofila priva di carica. Sono buoni detergenti, hanno un’elevata tollerabilità cutanea. Sono in genere poco schiumogeni e considerati altamente eudermici.

Senza l’uso di un tensioattivo l’acqua non sarebbe in grado di asportare lo sporco, ovvero il grasso.

Aggiungendo il tensioattivo quest’ultimo si collocherà fra l’acqua e lo sporco, abbassando la tensione superficiale dell’acqua e costringendola a “bagnare” la sostanza grassa.

I tensioattivi, presenti in larga parte nei prodotti detergenti in generale, e quindi anche in quelli destinati alla detersione del cuoio capelluto, possono essere scelti in base alle loro caratteristiche fisico-chimiche, le quali identificano anche il livello di tollerabilità ed efficacia di uno shampoo. Ad esempio, non tutti i tensioattivi producono schiuma in quantità abbondante, caratteristica quest’ultima molto gradita ai consumatori ma non connessa in nessun modo all’azione detergente.

Nella formulazione di uno shampoo sono presenti inoltre:

CONSERVANTI: ad esempio l’Imidazolidinyl urea, i Parabeni, etc.; un cosmetico contenente molta acqua deve essere conservato; non bisognerebbe infatti mai diluire uno shampoo e poi conservarlo diluito…in tal caso il sistema conservante non sarebbe più efficace.

COLORANTI: ad esempio i vari C.I.”X”;  anche il colore può fare infatti la differenza nella scelta di acquisto da parte del consumatore.

AGENTI PERLANTI e OPACIZZANTI: ad esempio il Propylene Glycol Distearate; il prodotto appare più ricco, più prezioso, più accattivante spesso più bello…

VISCOSIZZANTI: ad esempio il Glyceryl Alginate; spesso lo shampoo per sua natura formulativa è troppo liquido e per facilitarne l’uso si usano sostanze che ne aumentino la viscosità.

MODIFICATORI DI pH: ad esempio l’acido citrico; un pH molto alcalino deve essere abbassato, almeno per avvicinarsi il più possibile a pH 6/7, quello fisiologico di capelli e cuoio capelluto.

PROFUMO: fragranze varie; l’odore è considerata caratteristica molto importante per uno shampoo, soprattutto considerato il diffondersi della profumazione durante e dopo la detersione.

Lo shampoo può avere funzioni specifiche: ANTIFORFORA, ANTISEBO, COADIUVANTE ANTICADUTA, RISTRUTTURANTE, COLORANTE, ETC.

Per ognuna di queste funzioni vengono inserite sostanze attive in grado di svolgere attività dermo-cosmetologiche, come è il caso ad esempio di ingredienti come lo Zinc Pyrithione, la Piroctone Olamine, la Biotina, la Carbocysteine, la Caffeina, l’Adenosina, la Niacinamide e moltissimi altri.

SHAMPOO, PRODOTTO OBBLIGATORIO…

La funzione primaria dello shampoo è dunque, rimuovere lo sporco. Quella però non secondaria è di svolgere azioni specifiche.

È di fatto un prodotto “obbligatorio” per mantenere in buono stato i capelli (rendendoli più lucidi, morbidi e pettinabili) ed il cuoio capelluto (mantenendolo in salute e benessere).

Prima caratteristica da rispettare è la sua tollerabilità e la sicurezza nell’uso.

Deve pertanto rispettare il film idrolipidico, il pH cutaneo ed in generale la fisiologia dei capelli e del cuoio capelluto.

Infine deve essere il più possibile gradevole per chi ne fa uso, facile da utilizzare (in tal senso notevole rilevanza è data dal packaging primario) e da risciacquare, possedere la giusta consistenza, avere un buon odore e di conseguenza riuscire a fidelizzare facilmente il consumatore…attraverso tutte le caratteristiche sopra riportate.

Infine, per la salute e la bellezza dei capelli, allo shampoo dovrebbe sempre seguire l’uso di un balsamo…come l’uso della crema post-detersione per la pelle del viso.